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I RINFORZI SULLE MURATURE
E SUL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO MONUMENTALE Gli edifici
in muratura in Italia costituiscono un patrimonio edilizio che è
rappresentato in larga parte da edifici di carattere storico monumentale
degni di significativo interesse e che pertanto vanno conservati e
preservati da fenomeni di degrado sia di carattere strutturale che dei
materiali che li costituiscono. Le
metodologie e le tecniche di intervento per il restauro e il
consolidamento di questi edifici devono quindi porsi in una logica che,
pur tenendo adeguatamente conto delle aspettative in merito ai problemi
della sicurezza, risulti compatibile con la tutela di questo patrimonio
architettonico e storico. D'altra
parte gli eventi sismici degli ultimi anni hanno portato ad avere sempre
minori incertezze sulla reale efficacia di quegli interventi di
consolidamento che trasformano la fabbrica muraria in un ibrido a
comportamento misto fra quello della muratura storica e quello degli
elementi in c.a. o in acciaio ivi inseriti, con tutte le incoerenze, le
incompatibilità e i maggiori pesi che ne conseguono. La
comprensione di queste problematiche sta portando, in particolare nella
ricostruzione-consolidamento delle aree terremotate, ad una nuova
sensibilità e ad una nuova cultura. Abbandonate le tecniche di
consolidamento che tendono a trasformare un organismo murario in un
edificio intelaiato in c.a. con tamponature in muratura, si privilegiano
oggi soluzioni leggere ma resistenti e con funzioni dissipanti, che
riescano quindi a coniugare la richiesta di sicurezza con il rispetto
delle autenticità del bene, evitando tecniche invasive, poco reversibili o
che non diano garanzia di un buon funzionamento nel tempo
(durabilità). È in questo
contesto di evoluzione delle tecniche di consolidamento che si inseriscono
i Materiali Fibrorinforzati, comunemente noti con l'acronimo inglese FRP
(Fiber Reinforced Polymer), che consentono di intervenire su un bene
culturale con criteri del tutto rispettosi delle sue caratteristiche,
basandosi sui seguenti principi chiave: -
elevata
elasticità e resistenza dei materiali impiegati;
-
leggerezza
e non invasività dell'installazione; -
facilità e
brevi tempi di installazione; -
rimovibilità
futura. A fianco di
questa oramai consolidata tecnologia, è oggi disponibile un'altra famiglia
di materiali similari agli FRP, realizzati con fili di acciaio ad alta
resistenza (Ultra High Tensile Steel) intrecciati a formare corde e orditi
similmente ai tessuti unidirezionali fatti di fibra di carbonio, vetro o
aramide in modo da essere poi facilmente installati in sito con la tecnica
del "manual lay-up". Il vantaggio principale di tali materiali è che
possono essere impregnati tanto con resine epossidiche, acquistando
l'acronimo di SRP (Steel Reinforced Polymer), quanto con malte cementizie,
assumendo l'acronimo SRG (Steel Reinforced Grout). Tali
materiali presentano gli stessi vantaggi degli FRP in termini di
leggerezza, resistenza e facilità di installazione, ma con diversi
vantaggi aggiuntivi che li hanno resi particolarmente adatti per
applicazioni su strutture in muratura. Prima fra
tutte la possibilità di impregnazione con malte cementizie o di calce
favorisce una drastica riduzione dei costi di installazione, nonché una
maggiore dimestichezza delle maestranze nel loro utilizzo.
Secondo,
essendo tali tessuti realizzati con fili di acciaio, hanno una loro
elevata resistenza al taglio, di cui gli FRP sono carenti, rendendoli
particolarmente adatti a superfici non perfettamente lisce e ad ancoraggi
anche meccanici, proibitivi con gli FRP. Grazie infine alla recente pubblicazione da parte del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, delle "Istruzioni per |